C’è un momento, tra metà maggio e inizio giugno, in cui i rami dei sambuchi si vestono di bianco e il profumo dei loro fiori invade cortili e sentieri, un profumo che sa di primavera, sole, erba fresca e rugiada.
È allora che si preparano le frittelle con i fiori di sambuco, una ricetta antica e delicata che si può preparare solo in questo periodo.
In Carnia, si facevano solo “cuant che la flôr a e biele”, dicevano le nonne, e ancora oggi c’è chi aspetta con gioia queste poche settimane all’anno per cucinarle.
Ingredienti:
- 10 fiori di sambuco freschi e ben aperti
- 200 gr di farina 00 (a me piace la pastella corposa, se la preferite più leggera, potete usare anche solo 170-180 gr)
- 2 cucchiai rasi di zucchero (solo per la versione dolce)
- 2 uova medie
- Acqua ghiacciata q.b. (anche frizzante, se vi piace più croccante)
- 1 cucchiaino di lievito per dolci o istantaneo
- 1 pizzico di sale (1 cucchiaino da caffè raso se le volete fare salate)
- Olio di semi di girasole per friggere
- Zucchero semolato o a velo per spolverare (solo nella versione dolce)
Come si preparano:
1. Raccogliete i fiori di sambuco con cura.
Scegliete solo quelli ben aperti, lontani da strade trafficate e da campi trattati con pesticidi. A casa, lavateli delicatamente sotto acqua fredda corrente per rimuovere eventuali impurità o piccoli inquilini indesiderati.
Sistemateli a testa in giù su un canovaccio pulito (non profumato con ammorbidente!) e lasciateli asciugare.
2. Preparate la pastella.
In una ciotola, sbattete le uova con lo zucchero (solo se li volete dolci). Unite poi la farina il sale e, poco alla volta, l’acqua ghiacciata, mescolando fino a ottenere una pastella liscia e non troppo densa, perfetta per avvolgere i fiori. Aggiungete infine il lievito.
3. Friggete.
Scaldate abbondante olio di semi in una padella profonda. Intingete i fiori nella pastella tenendoli per lo stelo, poi immergeteli nell’olio bollente.
Friggeteli finché saranno dorati e croccanti, poi scolateli su carta assorbente.
4. Servite.
Per la versione dolce, spolverateli con zucchero semolato o a velo.
Per la versione salata, ideale come antipasto o finger food rustico, non aggiungete lo zucchero alla pastella né alla fine.
Suggerimento: gustatele appena fatte, ancora tiepide, con un bicchiere di vino bianco fresco frizzantino o una limonata fatta in casa. E sentirete il profumo dell’inizio dell’estate…
* se preferite una versione salata, da consumare come antipasto o stuzzichino e perfetta per accompagnare un tagliere di affettati o formaggi, non mettete zucchero nella pastella, aumentate leggermente la quantità di sale e poi salatele leggermente dopo averle fritte.
🌿Curiosità 🌿Il sambuco: pianta magica tra leggende, riti e bacchetteIn ogni “mac di San Zuan” — il magico mazzo di San Giovanni preparato il 24 giugno (ne ho parlato qui ) — il sambuco non manca mai. Insieme a tante altre erbe sacre o profumate, i suoi fiori bianchi portano con sé un potere antico: quello della protezione da temporali, malattie, sfortuna e invidia. Si dice che i suoi rami siano dimora di fate e spiriti benevoli, ma anche che possano vendicarsi se spezzati con arroganza. Nessuno, un tempo, si sarebbe sognato di bruciare il legno di sambuco nel camino: portava sfortuna, o peggio, faceva “tornare indietro” gli spiriti. ✨ Il sambuco nei riti e nella letteratura
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