Carnia, terra di confine. E anche questa pagina a volte sconfina in altri luoghi, veri o metaforici

cucina, dolci, gastronomia, ricette della nonna

La pete di nône Delie

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Questa è la torta che mangiavo nelle  colazioni invernali della mia infanzia, e la ricetta è molto approssimativa, variabile a seconda degli ingredienti che avete in casa. Mia nonna era del 1906 e la preparava senza pesare niente, seguendo il vecchio comandamento ‘trop ca domande’* e mettendoci quello che aveva a disposizione.
Quindi, se non avete un ingrediente, poco male, sostituitelo con un altro!

Dosi indicative* per una tortiera da 24cm

350gr farina 00
4 uova
160gr burro (o strutto) + quello che vi servirà per ungere la tortiera
Uva sultanina, fichi secchi, noci o nocciole (circa 200gr in tutto)
Scorza di limone
125 gr cucchiai di zucchero (volendo si può sostituire un cucchiaio di zucchero con uno raso di miele, ma il gusto cambia un po’)
1 bustina di lievito per dolci
2-3 cucchiai di grappa
Latte qb (l’impasto deve essere cremoso, non sodo)
un pizzico di sale

Fate bollire in acqua e rum (io metto aroma di rum o un po’ di grappa) l’uvetta e i fichi tagliati a pezzettini, sciacquateli, asciugateli e infarinateli leggermente.
In una ciotola mettete le uova con lo zucchero e il mezzo bicchiere di latte. Sbattete con una frusta fino ad amalgamare bene gli ingredienti. Aggiungete la grappa, lo strutto (o burro morbido) e metà farina, un cucchiaio alla volta. Aggiungete la scorza di limone, la frutta secca, il lievito, il pizzico di sale e la restante farina. Il composto deve essere cremoso, se è troppo compatto aggiungete altro latte.
Imburrate e infarinate una tortiera, versateci l’impasto e infornate in forno già caldo a 175° per almeno mezz’ora.
E poi fatemi sapere!

 

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