Carnia, terra di confine. E anche questa pagina a volte sconfina in altri luoghi, veri o metaforici

artigianato, cucina, fotografia, gastronomia, tradizioni

Un sabato mattina nella cucina di Anna

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Il nostro Giuseppe è via per un viaggio fotografico e così, qualche giorno fa la mia amica Benedetta ha accettato di accompagnarmi a intervistare una vera “perla” della Carnia: Anna Cosetti, una donna dal “multiforme ingegno”, bella, colta, intelligente, sensibile, creativa eppure modesta al punto da essere perfino umile… una donna rara da incontrare, al giorno d’oggi.
Virtuosa dei fornelli, ma non solo: ama l’arte in ogni sua forma, dipinge, fa teatro con successo, divora libri di ogni genere, è moglie e mamma di due bellissimi bambini.
Anna si definisce “chef a domicilio”: oltre a offrire lezioni di cucina e consulenze a ristoranti, prepara anche banchetti, ricevimenti, cene e pranzi in case private. Anna cucina per passione e per… propensione genetica: è infatti figlia del famoso chef tolmezzino Gianni Cosetti.

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Anna ci ha accolte nella sua cucina allegra e piena di libri offrendoci una deliziosa  e profumata crostata di marmellata di fichi e rosmarino. La frolla era fatta con una farina integrale macinata a pietra nel mulino costruito dal nulla da Bruno, l’ingegnoso cugino di suo marito, il liutaio Gilberto Rossitti, del quale abbiamo già parlato qui (affinità elettive: due artigiani dalle mani d’oro e creatività geniale si incontrano e si innamorano).
Benedetta ed io non amiamo molto i fichi, né il dolce troppo stucchevole, ma la crostata era davvero perfetta: la punta aromatica del rosmarino si sposava perfettamente con i fichi e la frolla integrale, in una sinfonia di gusti che si può solo provare… non poter condividere sapori e profumi è davvero un limite, quando si parla di cibo!

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foto di Benedetta Carlevaris

E di odori, sapori, ricordi, abbiamo parlato molto, in quel bellissimo sabato mattina.
Gli odori che evocano, più delle immagini stesse, i ricordi di un tempo passato: il profumo del ricordo, per Anna è quello del pane appena sfornato, spalmato di burro di malga e farcito con prosciutto crudo, in un perfetto amalgamarsi di consistenze, sapori e fragranze che coinvolgono tutti i sensi.
E la cucina, in fondo, è questo: un’esperienza sensoriale a 360 gradi.

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Cucinare è un atto prima di tutto d’amore: cuciniamo per nutrire, coccolare, appagare, consolare e far sentire accudito e amato chi mangerà i nostri piatti.
Non a caso, un consiglio delle nostre nonne diceva di “prendere l’uomo per la gola”… cucinare bene è anche una forma di seduzione, un modo per donare piacere e dimostrare attenzione, passione e amore.
Quando qualcuno che amo sta male, o è giù di morale, il mio primo pensiero è quello di cucinargli il suo piatto preferito, oppure qualcosa che possa risollevargli un po’ il morale: un dolce dalla consistenza morbida e dal sapore avvolgente, che si sciolga in bocca come un bacio, come per esempio dei bignè alla crema o una torta al cioccolato umida e profumata, o dei biscotti da inzuppare nella cioccolata calda, o anche una minestra calda e cremosa che, come diceva mia nonna “ a tire su la ponte dal stomi..”
Lo stesso ci ha detto Anna: cucinando esprime non solo la sua creatività e la sua passione, ma tutto l’amore che c’è in lei. Amore per chi mangerà i suoi piatti, ma anche verso se stessa e verso suo padre, che se fisicamente non c’è più, rivive comunque nei ricordi di chi lo ha conosciuto come grande chef e come persona, ma anche nelle sue ricette, che Anna ripropone a volte variandole a suo gusto o andando incontro ai gusti di chi commissiona le sue creazioni.
E mangiare, bene e con piacere, distinguendo i sapori, riconoscendo la qualità delle materie prime usate, è qualcosa che va al di là del mero soddisfacimento del gusto: è appagare la vista, l’olfatto, il tatto e perfino l’udito. Pensiamo solo allo scrocchio di una una mela quando la mordiamo, oppure della tavoletta di cioccolata fondente quando la spezziamo… ed è anche un modo per farci trasportare in un altro tempo sulle ali dei ricordi che gli odori e i sapori evocano prepotenti. Il panino imburrato e farcito di prosciutto per Anna, la crema di zucca con i crostini al rosmarino per me… e credo che ognuno di voi adesso stia visualizzando il suo piatto del ricordo, il sapore e il profumo che invadono bocca e naso riportandoci a un momento passato eppure vivo dentro di noi.
Ho chiesto ad Anna di regalare al nostro blog alcune delle sue ricette, che abbiano per lei un significato particolare. Anna ci ha pensato un po’ e poi si è illuminata con quel sorriso aperto che le sale fino agli occhi e…
Scopriamo insieme le sue ricette!

Macarons di coce (gnocchi di zucca)

Gli gnocchi di zucca ad Anna ricordano suo padre, l’autunno, la Carnia, la morbidezza della zucca che si scioglie in bocca sprigionando il sapore di burro fuso, ricotta affumicata e salvia in una sinestesia si sapori, odori e colori

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Ingredienti:

500 gr di zucca gialla senza scorza
200 gr di farina 00
1 uovo
sale e pepe q.b.
100 gr di burro fresco, megli ancora se di malga
100 gr di ricotta affumicata
5 foglie di salvia

Cuocete la zucca senza scorza a vapore  o in poca acqua, passatela al setaccio e lasciatela raffreddare. Unite l’uovo e la farina mescolando con energia con l’aiuto di una frusta finché si formeranno delle bollicine nell’impasto. In una pentola capiente fate bollire abbondante acqua salata, quindi con l’aiuto di un cucchiaio formate dei piccoli gnocchi ed immergeteli nell’acqua salata per 2 o 3 minuti. Scolateli e poneteli nei piatti, conditeli con burro fuso che avrete insaporito con la salvia e cospargeteli di ricotta grattugiata.

Tortino di pere e noci

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Foto di Fabio Baron

Ingredienti:

50 gr di burro
50 gr di zucchero
50 gr di farina
1/2 bustina di lievito per dolci
1 uovo
2 pere
1 bicchierino di rhum
50 gr di gherigli di noci
(Più crema pasticcera alla vaniglia per decorare)

In una terrina unite la farina, lo zucchero, il lievito, il rosso d’uovo, le noci tritate, il rhum e il burro fuso; mescolate bene con un cucchiaio di legno fino ad ottenere un composto omogeneo.
aggiungete all’impasto le pere sbucciate e tagliate a dadini, quindi l’albume montato a neve ferma e mescolate bene.
versate il composto negli stampi per muffin precedentemente imburrati ed infarinati, quindi informate a 150°.
A cottura ultimata togliete delicatamente i tortini e poneteli ancora tiepidi su un fondo di crema pasticcera piuttosto liquida, serviteli con nocciole tostate e pestate grossolanamente e qualche fetta di pera disposta a ventaglio.

Altre ricette sul sito www.annacosettichef.it

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