Carnia, terra di confine. E anche questa pagina a volte sconfina in altri luoghi, veri o metaforici

cucina, dolci, gastronomia, ricette della nonna

Torta di riso

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Questa torta ha un sapore così ricco e pieno che non si può descrivere, si deve solo assaggiare!
Ma vi avverto: è una torta un po’ presuntuosa! Non le interessa infatti piacere a tutti, e ama anche sfidarvi e vincere: se vi piace, dovrete mettere da parte il desiderio di mangiare leggero e restare in linea, perchè ha circa 982348274821965895 calorie a fetta.
Ma credetemi: ne vale la pena! 😉

La sua storia poi, merita di essere raccontata, così capite anche perchè dico che non piace a tutti.
I miei zii avevano un albergo (beh, l’albergo ovviamente c’è ancora, ma è passato di generazione…) e i villeggianti che trascorrevano le vacanze in Carnia da loro erano affezionati come dei parenti, tanto da tornare sia per le vacanze estive che invernali. Tra loro c’erano due sorelle nubili, che si erano affezionate in particolar modo a mio cugino, soprattutto dopo che mia zia era venuta a mancare.
Ogni anno, una delle due sorelle, la dolcissima signora Bruna, partiva da Bologna con una teglia di torta di riso per mio cugino, al quale però non piaceva per niente, ma essendo troppo gentile ed educato per dirlo, ringraziava di cuore e poi dirottava l’intera teglia verso casa mia. Io, che sono sempre stata una buona forchetta, gradivo e la mangiavo tutta. Quando sono stata abbastanza grande da provare a farmela da sola, ho chiesto la ricetta alla cara signora Bruna, che oggi non c’è più e lei era tutta contenta di darmela. Ho ancora il foglio con la sua calligrafia ordinata ed elegante che descriveva tutto il procedimento.
E ora la condivido con voi.
Ingredienti:

1 l + 1/4 di latte intero (o parzialmente scremato)
250 gr riso fino
150 gr tra arancia e cedro canditi
150 gr mandorle non sbucciate
150 gr amaretti
6 uova intere
vaniglia
1 cucchiaio cacao
300 gr zucchero (+ qb per spolverare la tortiera imburrata)
Burro per imburrare la tortiera
(Liquore Mandorla amara o all’amaretto; facoltativo)

Far bollire il riso in un litro di latte insieme a un bacello vuoto di vaniglia o 1/4 di vaniglia del bacello. Spegnere quando il riso è al dente e lasciarlo raffreddare.

Tritare insieme le mandorle non pelate e i canditi e metterli da parte.


Nel mixer tritare poi gli amaretti nel quarto di litro di latte e aggiungere il cucchiaio di cacao.


Unire al latte e riso, mescolare bene e aggiungere anche il trito di mandorle e canditi.
Quando il composto sarà appena tiepido, aggiungere le uova, una alla volta, mescolando bene, e infine lo zucchero.

Il composto dovrà avere questa consistenza: non troppo liquido nè compatto.
Imburrare e spolverizzare di zucchero semolato una tortiera rettangolare, versarci l’impasto e infornare a 170 ° per circa un’ora.
Se lo gradite, quando la torta è cotta, bucherellate la superficie con uno spiedino e spennellatela con liquore alle mandorle.

La torta dà il meglio di sè il giorno dopo. Se riuscite a resistere al profumo…

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