Carnia, terra di confine. E anche questa pagina a volte sconfina in altri luoghi, veri o metaforici

Carnia, conserve e marmellate

Gnocchi con le prugne

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Non sono solita vantarmi, anche perché de gustibus non disputandum est, e non esiste una pietanza universalmente ritenuta buona (beh, nutella a parte, credo…), ma questi gnocchi ripieni di prugne si avvicinano molto alla mia personale definizione di “foodgasm”: una vera e propria estasi per il palato!

Gli gnocchi di prugne fanno parte della tradizione non solo friulana, ma mitteleuropea, e probabilmente furono importati nelle cucine delle famiglie nobili dalle cuoche boeme.
Come al solito, vi trascrivo la mia ricetta, rivisitata in base al gusto mio e dei miei familiari.
E come al solito, vi invito a usare solo ingredienti di ottima qualità, perché credetemi: è quello che fa la differenza nella riuscita di ogni piatto!

Ingredienti per 4-6 persone  (dose un po’ abbondante)

per la pasta:

  • 800 gr di patate (chiedete patate adatte per fare gnocchi, io preferisco quelle a pasta bianca)
  • 1 uovo grande
  • 150 gr di farina bianca 00 (qui però dovete fare un po’ a occhio: dipende molto dalle patate, può darsi che ne richiedano di più o un po’ di meno. Io vi consiglio di aggiungerla un po’ alla volta fintanto che l’impasto non sarà ben lavorabile, ma non compatto come quello dei classici gnocchi, deve essere più morbido)
  • 1 pizzico di sale

Per il ripieno:

prugne biologiche fresche* senza nocciolo

marmellata di prugne** (io uso la mia, che faccio con prugne, zucchero, succo e scorza di limone e un po’ di cannella)

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Per il condimento:

Burro fuso 100gr

cannella q.b.

100 gr di biscotti secchi tritati

zucchero di canna a piacere

*  mia mamma preferisce usare le prugne secche e ** c’è chi mette lo zucchero al posto della marmellata. A noi piacciono di più così. Provate entrambe le versioni e decidete quale è la vostra preferita…

Procedimento:

Fate bollire le patate con la buccia in acqua salata. Quando sono cotte, scolatele e lasciatele intiepidire nello scolapasta.

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Quando sono tiepide, sbucciatele e passatele nello schiacciapatate, unite l’uovo sbattuto.
Almalgamate bene l’impasto e unite per ultima, un po’ per volta, la farina setacciata. Impastate fino ad avere un composto liscio e omogeneo, dalla consistenza più morbida di quello degli gnocchi di patate. Stendete la pasta a cilindro, dividetela in pezzi della grandezza di una pallina da ping pong e con le mani appiattiteli ricavandone dei dischi di circa mezzo centimetro di spessore (mi raccomando: non di meno perché altrimenti rischiate che poi l’impasto si fori durante la cottura facendo fuoriuscire il ripieno).
Mettete mezza prugna al centro di ogni disco e riempite l’incavo lasciato dal nocciolo con un po’ di marmellata.

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Richiudete formando una pallina, avendo cura di sigillarla bene facendo rotolare ogni gnocco tra le mani infarinate.

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Mentre preparate gli gnocchi, mettete sul fuoco una pentola piena d’acqua salata  e quando raggiunge l’ebollizione immergetevi gli gnocchi con dolcezza per non farli rompere. Quando saranno venuti a galla, tirateli su con una schiumarola e poneteli nello scolapasta, sempre con dolcezza per non romperli.
Fateli poi rotolare nei biscotti tritati a cui avrete aggiunto una spolverata di cannella (a piacere, io sono un’amante della cannella e abbondo, voi regolatevi a seconda del vostro gusto) e di zucchero di canna.

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Ponete gli gnocchi nei piatti di portata, se vi piace spolverizzateli con ancora un po’ di cannella e irrorateli di burro fuso.

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Serviteli caldi e preparatevi a ricevere un sacco di complimenti!

  1. Sandro Paoloni

    La mia “povera” mamma li faceva spesso anche lei gli gnocchi con le susine. Era un suo vanto, ma al posto dei biscotti ci metteva pan grattato, cannella, zucchero e abbondante burro fuso. Ricordo che erano buoni.. ..abbastanza….per i miei gusti, in quanto c’era troppa differenza tra il sapore dell e susine, del nostro orto, (forse non sempre mature al punto giusto) in modo che il composto restava come dire….staccato come sapori. Un piccolo limite, forse o piuttosto il mio palato non capace di capire… Ti ringrazio, comunque, aver avuto la possibilità di ricordare questa specialità, che, tramite la tua proposta che immagino buonissima, mi ha fatto apprezzare una volta di più..la mia di mamma. Grazie

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